mercoledì 27 marzo 2019

A ognuno i suoi capelli


 





Accanto allo stereotipo del vichingo brutto e sporco che brucia, saccheggia e rapisce, i Vichinghi in realtà introdussero numerose novità in Inghilterra. Tra queste... il taglio dei capelli!

L'Arazzo di Bayeux (1070-1080 c.) ritrae numerosi cavalieri e guerrieri normanni con un tipico taglio scandinavo che si può far risalire almeno di tre secoli indietro. Il primo che ce ne informa è il monaco inglese Alcuino, originario della Northumbria. 
Nel 793, subito dopo essere venuto a conoscenza del saccheggio del monastero di Lindisfarne, Alcuino scrive una lettera a Æthelred, re della Northumbria, per esprimere il proprio cordoglio per quel terribile evento "che mai era apparso prima in Britannia", ma aggiunge con queste  parole:

I segni di questa miseria sono venuti a galla, in parte attraverso azioni inconsuete, in parte attraverso abitudini insolite. Che cosa significa questa pioggia di sangue? [...] Considerate gli abiti, il modo di portare i capelli, le abitudini lussuriose dei principi e del popolo. Guardate come vi acconciate la barba e i capelli, che sembrate voler somigliare ai pagani. Non vi pende sul capo il terrore di coloro i quali volete imitare l'aspetto?


 Da queste parole emergono chiare alcune cose. Intanto, contrariamente a come si sostiene spesso (complice anche una ***certa*** filmografia) Norreni ed Europei/Cristiani non si incontrarono per la prima volta in assoluto in quel fatidico 793 a Lindisfarne, come un Cristoforo Colombo che per la prima volta incontra gli Indigeni d'America. Il fatto che Alcuino dica che i Northumbri, sia signori sia la gente comune, si vestiva "alla maniera danese" significa semplicemente che contatti e conoscenze c'erano già da prima di quella data. 
Testa in osso raffigurante un guerriero del XI secolo, dalla Svezia (Sigtuna). Sono ben visibili i capelli, i baffi e la barba a punta non troppo lunga
 Alcuino però non ci descrive in maniera puntale come doveva apparire la "tonsuram" che tanto rimprovera ai suoi conterranei. Su questo ci illumina un vescovo vissuto due secoli dopo, Ælfric di Eynsham (m. 1010):
 Ti dico anche, fratello Eadward, che sbagli quando abbandoni le usanze inglese che i tuoi padri osservavano e invece adori le usanze dei pagani. In questo modo dimostri disprezzo verso la tua famiglia e i tuoi vecchi, quando ti abbellisci alla maniera danese, con il collo nudo e gli occhi ciechi. 

Ma le "brutte abitudini" che il tale Eadward amava così tanto non si limitavano solo alla capigliatura: egli infatti mangiava sangue e beveva e mangiava mentre era al bagno. Su quest'ultima informazione non si hanno molte fonti, e in effetti non ne aveva neanche Ælfric, che dice soltanto "di aver sentito parlare" di un'usanza che non sappiamo se vera o fittizia. Mi riprometto di approfondire la questione perchè secondo me se ne vedranno delle belle ^.^


Ma torniamo all'argomento dell'articolo, cioè il taglio dei capelli. Purtroppo mancano rappresentazioni contemporanee ad Alcuino che possano darci un'idea della capigliatura vichinga adottata dai northumbri, e lo stesso vale per Ælfric, per il quale però si può tranquillamente usare l'immagine dell'Arazzo di Bayeux nonostante ci siano oltre cinquant'anni di differenza.
Stando alla descrizione di Ælfric, i capelli erano molto lunghi sul capo, tanto da coprire gli occhi, e invece molto corti se non rasati sul collo. Per quanto riguarda la barba, non siamo molto informati. Nell'Arazzo quasi nessuno porta la barba completa, tranne re Edoardo il Confessore per indicare la sua veneranda età. Invece molti portano i baffi, e non solo i Normanni: re Harold Godwinsson è rappresentato con i baffi, mentre il conte bretone Guy di Ponthieu ha i tipici capelli alla danese. 


Una rappresentazione simile è nell'Eadui Psalterium, datato 1012-1023, praticamente contemporaneo a Ælfric e il suo "fratello" Eadward.


 La miniatura rappresenta Davide contro Golia. La cosa interessante, però, è la maniera in cui i due personaggi sono disegnati. Davide (sinistra) è vestito all'inglese, anche i suoi capelli sono corti e ha il viso rasato. Golia (destra) è rappresentato come un Vichingo (nell'immagine intera si vede pure lo scudo a mandorla): baffi, barba a punta e collo rasato. Questa immagine in particolare richiama la testa di Sigtuna (sopra), che tra l'altro è dello stesso periodo.

Fonti



mercoledì 6 marzo 2019

Il Trattato tra Alfredo re del Wessex e Guthrum (880-890)



Nell'anno 866 la Grande Armata Danese, detta anche Heathen Army (Esercito Pagano), invase l'Inghilterra portando alla fine tutti i regni anglo-sassoni a eccezione del Wessex e cambiando per sempre il corso della storia. Da allora in poi, infatti, si verificò un'influenza di non poco conto (anche se non così forte come si credeva fino a poco tempo fa) da parte degli invasori scandinavi non tanto sull'assetto istituzionale della popolazione inglese quanto su quella culturale. Da parte loro, anche gli invasori ne furono influenzati, perciò è meglio pare di influenza reciproca, piuttosto che unilaterale.

Ma le operazioni militari danesi, dopo l'iniziale virulenza, si mostrarono molto spesso deboli e inefficaci, e la Grande Armata, che in realtà non era un esercito composito e unitario, andò incontro a una profonda crisi. Nel 878 Guthrum, ritenuto il capo principale di questa Grande Armata (ce n'erano molti altri in realtà) fu sconfitto dal giovane re del Wessex Alfredo nella Battaglia di Edington (contea di Wiltshire). Sconfitto, e probabilmente in contrasto con gli altri capi danesi, fu costretto a siglare un trattato con re Alfredo, finanche a farsi battezzare. Alfredo fu il suo padrino e Guthrum scelse come nuovo nome Athelstan (un nome che si richiamava alla dinastia dell'East Anglia, il territorio dove Guthrum si era insediato e che aveva distribuito ai suoi uomini).

La data del trattato non la conosciamo con esattezza, ma si colloca sicuramente tra 880, anno in cui Guthrum si ritirò nell'East Anglia, e 890, anno in cui la Cronaca Anglosassone registra la morte di Guthrum, affermando che "in quest'anno l'esercito dell'East Anglia ruppe la tregua con re Alfredo." Quindi il trattato deve essere stato siglato ufficialmente nell'arco di questi dieci anni, ma è probabile che esisteva in forma ufficiosa prima o subito dopo il battesimo di Guthrum.

Questo è il testo (incompleto) del trattato, tramandato in due manoscritti, di cui uno nel corpus "Leggi di Re Alfredo":


  Questi sono i termini di pace che re Alfredo e re Guthrum, il Witan di tutti gli Inglesi (*cioè l'assemblea) e il popolo che abita nell'East Anglia hanno siglato e confermato con giuramenti, sulla propria fede e per i propri sudditi, nati e non ancora nati, che sono ansiosi del favore di Dio e del nostro:
           1) Per prima cosa i nostri confini. I confini corrono fino al Tamigi, poi fino al fiume Lea, e lungo il Lea fino alle sue sorgenti, poi in linea retta fino a Bedford, e poi da lì fino all'Ouse a Watling Street (*una strada di origine romana)
        5) Tutti noi abbiamo dichiarato, nel giorno che i giuramenti sono stati fatti, che nè uomini schiavi nè liberi possono passare dalla parte danese (*nel senso che a nessuno è permesso viaggiare nei territori danesi) senza permesso [...]. Se tuttavia capita che qualcuno di loro desidera commerciare con noi o noi con loro, in bestiame e altri beni, viene concesso a condizione che siano dati degli ostaggi come garanzia di pace ed evidenza che non c'è intenzione di tradimento."


Fonte: The Laws of the Earliest English Kings, edited by F. L. Attenborough (Cambride), 1922

Alcuni link:
- https://en.wikisource.org/wiki/Treaty_of_Alfred_and_Guthrum
- https://www.ourmigrationstory.org.uk/oms/making-peace-scandinavian-migrants-in-the-reign-of-king-alfred



Elmi vichinghi (VIII-XI secolo)

Ricostruzione dell'elmo di Kiev   Di elmi indossati da guerrieri vichinghi oggi ne rimangono pochissimi esemplari. Al contrario de...