Il tumulo di Thorgeirdys, Islanda (Fonte: guidetoiceland.is) |
In Islanda, nel Breiðafjörður, viveva un uomo di nome Thorsteinn Thorvardsson. Thorsteinn aveva una moglie di nome Helga, sorella di un abate.
Un giorno Thorsteinn, uscito da messa la sera tardi, anzichè prendere la consueta strada di casa si avventurò in una piccola valle, dove trovò un tumulo di pietre. Vi passò vicino, ma inciampò e cadde. Nella caduta, intravide tra le pietre alcune ossa umane e una spada. La prese e se la portò a casa.
La sera successiva, dopo una lunga giornata, Thorsteinn andò a letto e si addormentò. E sognò.
Sognò un enorme uomo, di bell'aspetto, armato di una bellissima ascia decorata. Era il proprietario della tomba che Thorstein aveva trafugato.
"Rendimi la mia spada, Thorstein Thorvardsson, o terribili cose accadranno a te e alla tua famiglia!," gridava il draugr, il fantasma. "Restituisci la mia spada, Thorsteinn Thorvardsson, o io ti maledirò!"
Thorsteinn si agitava nel sonno, terrorizzato, ma non riusciva a risvegliarsi. Sua moglie Helga, coricata accanto a lui, lo svegliò e preoccupata gli domandò cosa stesse accadendo. Thorsteinn non voleva spaventarla, perciò disse che andava tutto bene e si rimisero a dormire.
Poco dopo, il draugr riapparve, più minaccioso e terrificante di prima, intonando una poesia:
Di sangue ho bagnato questa lama
nei corpi di feroci guerrieri,
nei tempi trascorsi.
La battaglia di un re ho osato affrontare.
Gli uomini cadevano, in numero crescente,
un prezzo mortale, molto tempo fa.
Ma lo stesso gioco potrei rifare con te,
mio ononimo, molto volentieri.
Thorsteinn questa volta non si fece spaventare e rispose anche lui con una poesia:
Con il sangue ho arrossato la mia spada,
combattendo dove le spade incrociano le spade,
quando la mia lama batteva le ali(1).
Ho servito sangue da bere alle aquile,
i corvi ho sobillato.
Colpo su colpo ti sconfiggerò,
esperto combattente.
Allora il fantasma, colpito dal suo coraggiò, replicò: "Adesso hai il mio benestare, Thorsteinn. Te lo meriti, e non potrebbe essere altrimenti". Infine sparì.
Si fece mattino. Thorsteinn si alzò di buon'ora e si incamminò verso la valle del tumulo, ma quando arrivò non lo trovò. Lo cercò a lungo, tornando più volte sugli stessi luoghi: ma il tumulo era scomparso, come se non fosse mai neppure esistito. Allora Thorsteinn comprese di aver sconfitto il fantasma e che non sarebbe mai più tornato a tormentarlo.
*
Il testo è un riadattamento del breve racconto islandese Kumlbúa þáttr, disponibile in lingua originale e in inglese.
Nella letteratura nordica sono numerosi i racconti nella sulle sepolture e i defunti redivivi, noti come draugar, e non sempre hanno un lieto fine come in questo caso. Thorsteinn può considerarsi un fortunato!
Note
(1): "batteva le ali" è riferito a una kenning, una metafora che raffigura la spada come un drago. Perciò la frase dovrebbe essere: "quando il mio drago del fodero (la spada) batteva le ali (veniva agitata)."
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